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"Immaginati come un fiore, scegliendo il colore che più ti aggrada, esiste un fiore che sboccia in ogni stagione. Non tenere chiuso quel bocciolo, curalo e libera la sua bellezza, lascia che tutti vengano attratti dal suo profumo e possano gioire di ciò che di bello è nascosto dentro quel bocciolo, per poi ammirare la sua meravigliosa fioritura."

Fiori d'arancio
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Psicoterapia Individuale

Il terapeuta si occupa perciò di prendersi cura di difficoltà che possono essere percepite con diversa intensità dalla persona, causando un lieve disadattamento piuttosto che la formazione di una sintomatologia più grave. Una condizione che, a prescindere della complessità della situazione, è segno di una generale difficoltà, inficiando sul funzionamento quotidiano: una condizione che ostacola la crescita e lo sviluppo della persona e che si esprime nella percezione di un senso diffuso di malessere.
La persona viene considerata nella sua individualità, come soggetto con una storia irripetibile, con le proprie esperienze infantili, valutate come cruciali nel determinare la personalità adulta, con le proprie emozioni e paure che sono uniche e tutte sue.
Non a caso, la terapia psicodinamica è considerata un viaggio dentro sé stessi.

Per far ciò, il terapeuta si porrà al fianco del paziente, accompagnandolo nella rielaborazione dei conflitti interni, cercando di rendere la persona consapevole dei meccanismi disfunzionali che lo inducono ad esprimere una determinata sintomatologia e successivamente poter scegliere di modificare le proprie modalità relazionali con il mondo esterno.
Al di là della sofferenza e dei modelli sociali vigenti, quindi, il fine della cura psicoanalitica è quello di aiutare il paziente a darsi la possibilità di scegliere, arrivando a vivere la propria unicità di soggetto.
 
Le prime sedute saranno volte ad una conoscenza reciproca, alla creazione di un’alleanza tra terapeuta e paziente che sia caratterizzata da empatia e partecipazione. Un’alleanza terapeutica positiva svolge infatti un ruolo importante nel mediare il cambiamento sintomatologico e costituisce una condizione necessaria per un’efficace interpretazione del conflitto inconscio.
 
Le problematiche più spesso riportate di cui mi occupo e rispetto alle quali sicuramente l’intervento psicologico individuale costituisce un valido strumento di aiuto sono:

  • Problemi di autostima

  • Difficoltà nelle relazioni familiari, sentimentali o interpersonali

  • Stati di ansia e depressivi

  • Somatizzazioni o problemi collegati a malattie organiche

  • Perdite e lutti

  • Difficoltà lavorative

  • Disturbi dell’alimentazione come anoressia o bulimia

Canne secche

Psicoterapia di coppia

Ogni rapporto di coppia si fonda su un legame affettivo che si basa su diversi investimenti reciproci, spesso inconsci, possiamo asserire che all’interno della relazione vi è uno scambio continuo di elementi positivi e negativi, ossia sentimenti ostili che, usualmente, vengono inibiti al fine di mantenere il rapporto.
La terapia di coppia è uno strumento attraverso il quale poter attraversare e decodificare i conflitti, dinamiche disfunzionali e criticità che i membri si ritrovano a dover affrontare. L’attenzione viene rivolta non solo ad entrambe le persone, alla coppia intesa come unisono sistema ma anche alla relazione co-costruita da entrambe le parti. I pensieri verbalizzati, i non detti, le emozioni esperite, gli agiti comportamentali di un membro della diade in realtà vanno interpretati come prodotti di entrambi o quantomeno il modo in cui ciascuno affronta la comunicazione può essere rilevato come il prodotto della relazione tra i due. La relazione di coppia è un sistema inconscio relativamente stabile di proiezioni reciproche che corrispondono a vicenda, basato su angosce e difese condivise e su fantasie inconsce coincidenti.
Le relazioni di coppia rispecchiano le prime relazioni tra genitori e figli, poiché si tratta di relazioni emotive, fisiche che suscitano in tutti noi, più o meno consciamente, sentimenti intensi e primitivi di odio e amore, come pure i conflitti di autonomia e dipendenza.
L’obiettivo e l’oggetto di intervento del lavoro terapeutico di coppia è focalizzato al sistema relazionale, facendo recuperare paradossalmente ad ogni membro la propria separatezza e individualità, per poter realmente rincontrare l’altro in quanto diverso da sé nella relazione. All’interno dello spazio terapeutico è possibile esprimere e condividere i vissuti personali, con l’obiettivo di ampliare la propria e altrui conoscenza, stabilendo nuove modalità comunicative e interpersonali.

fiore giallo
Ramo di fiori
Ramo di fiori

Psicoterapia familiare

Le famiglie sono unità dinamiche, soggette a cambiamenti continui che possono manifestarsi a diversi livelli e che sono strettamente connessi tra loro: individuale, interpersonale, gruppale e sociale. Ciascun membro della famiglia evolve, cresce e si trasforma nel tempo, per cui ogni famiglia deve confrontarsi e assecondare le trasformazioni relative allo sviluppo emotivo, cognitivo e fisico dei suoi diversi componenti.

Le relazioni tra genitori e figli si modificano inevitabilmente man mano che i figli crescono, durante l’infanzia vi una relazione caratterizzata da una dipendenza dei figli verso i genitori che andrà diminuendo con la loro crescita, fino a trasformarsi in genitori anziani che dipendono dai figli. Possiamo quindi immaginare con il ciclo della vita della famiglia sia costantemente perturbato da cambiamenti importanti, ogni evento impone una nuova modalità di organizzazione e di relazione familiare. All’interno di questo ciclo vitale si sperimentano diversi momenti di crisi che possono originare sia internamente che esternamente alla famiglia, coinvolgendo tutti i membri della famiglia o soltanto ad alcuni. Qualora la famiglia riesca adeguatamente a farvi fronte, questi avvenimenti possono essere superati contribuendo ad un’evoluzione del gruppo familiare; mentre nel momento in cui non si riuscisse a rispondervi in modo congruo, queste crisi possono determinare un blocco dello sviluppo del gruppo, stabilendo una configurazione familiare connotato da patologie della famiglia stessa o di un membro del gruppo. La malattia manifestata dal singolo, dovrebbe essere considerata un sintomo della situazione complessiva della famiglia.

L’obiettivo terapeutico consiste nel “ridistribuire” la quantità di ansia e di sofferenza, proiettata in precedenza dai membri della famiglia su colui che è stato prescelto ha “portare il ruolo del malato”, sgravando così quest’ultimo dall’eccesso di angoscia che ne aveva provocato il disturbo.

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Psicoterapia di gruppo

Nella definizione classica di Enrique Pichon-Rivière, il fondatore della tecnica del gruppo operativo, e tecnica alla quale mi sto specializzando, il gruppo viene descritto come: “un insieme di persone riunite da costanti di tempo e di spazio, che si integrano tra loro attraverso una mutua rappresentazione interna e che si propongono implicitamente o esplicitamente un compito, che costituisce la qualità del gruppo” (1971).

Il partecipare al pensiero di gruppo richiede la capacità di rendersi disponibile come punto di raccordo e di elaborazione dei pensieri altrui. Non è un’operazione semplice, significa accettare i pensieri che circolano senza sentirsi invaso, annullato o influenzato.

Con il setting il discorso prende un andamento del tutto particolare, catene associative, è impostato “a Ruota Libera”, ossia una parola provoca un pensiero e viceversa, con un ricco articolarsi di emozioni e di idee.

Nel gruppo analitico si opera per pensieri ma anche per immagini, il risultato è quello di mettere in luce un significato presente, ma implicito, che è poco evidente. Quando vi è la modificazione di un elemento allora avverrà la modificazione dell’insieme. In specifico l’elemento centrale del gruppo viene definito come il “compito”, è questo che convoca le persone interessate e che permette che il gruppo faccia il suo corso ed abbia un suo sviluppo. In ogni gruppo si manifestano due livelli: il compito manifesto e il compito latente. Il compito manifesto è quello per il quale è convocato il gruppo, per esempio bisogni formativi, terapeutici mentre il compito latente, inconscio è l’organizzazione che ciascuno si fa dei fantasmi, dei desideri quando è in rapporto con gli altri. Nel gruppo terapeutico si va a principalmente a lavorare sul compito latente ossia sulla propria soggettività, sulle proprie esperienze e vissuti personali.

La funzione terapeutica del gruppo è quella che viene definita “capacità metabolica”, ossia l’abilità di metabolizzare l’ansia e l’angoscia che l’individuo da solo non riesce a fare; il gruppo ha la funzione di disintossicare la mente dell’individuo, e l’individuo utilizza la struttura per poter dare uno spazio particolare che si offre ai suoi pensieri.

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Dott.ssa Angela Serallegri

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